Le Musiciens de Saint-Julien

François Lazarevitch
flauti, cornamuse e direzione

 

01.08.2023 – 21:00
Palazzo Gallone
Tricase (LECCE)

Beauté barbare

G.P. Telemann & popular music from eastern Europe

Suite of traditional Polish melodies

Pozic mamo roz (Kurpie region)
Światówka : wedding march

Suite of ancient dances and Moravian traditional song

Georg Philipp Telemann : Hanaskÿ (TWV 55:E1)
Georg Philipp Telemann : Rondeau Hanacoise (TWV 55:E2)
Dyž sem šla z kostela : Moravian traditional song

Georg Philipp Telemann (1681-1767)

Concerto in D M, TWV 51:D2 for flute, strings and basso continuo
Moderato – Allegro – Largo – Vivace

Suite of Dances from the Uhrovska Manuscript (Slovakia, 1730)

Hajdukujymy : traditional song from Zywiec region, Poland – Hungaricus

Georg Philipp Telemann: Suite of the manuscript of Rostock

Hanac – Hanac – Vitement – Braul Oltenesc (traditional melody from Romania)

Suite in E

Takú sem já galánečku dostal (traditional melody from Moravia)
Dances from the Uhrovska Manuscript: [untitled] – Olacs – [untitled] – [untitled] – [untitled]

Georg Philipp Telemann : Excerpts from suites for orchestra

Les moscovites (TWV 55:B5) – Les Janissaires (TWV 55:D17) – Mezzetin en Turc (TWV 55:B8)

Jean-Pierre Drouet (1935-)

Détour Autour (2016, Solo de zarb)

Nisko słonko (traditional song from Kurpie region, Poland)

Georg Philipp Telemann : Trio n°3 en si mineur TWV 42:H2

Allegro – Hora din caval (romanian traditional melody) – Adagio – Presto

Veselo Se Dzivce

(traditional song from Slovakia) – Adagio – Presto

Georg Philipp Telemann : Rotstock manuscript

Polonesie

Suite from the Uhrovska Manuscript

[untitled] – Hungaricus – Hungaricus – [untitled] – Olas

Les Musiciens de Saint-Julien

Ispirati dall’intima convinzione del loro fondatore, il flautista e ricercatore François Lazarevitch, Les Musiciens de Saint-Julien si sono evoluti dal 2006 come mine vaganti sui sentieri del barocco, incrociando fonti orali e scritte.

Le loro affinità condivise con musicisti e repertori tradizionali, hanno fecondato i loro primi progetti, con i quali è presto entrato in risonanza tutto un arcipelago musicale accademico, antico e barocco – lo stesso senso – inventivo del colore, la stessa energia che scaturisce dal movimento danzato, la stessa sensibilità poetica. Les Musiciens de Saint-Julien fanno rivivere sfondi musicali dormienti, ma non solo, in un approccio al tempo stesso erudito ed intuitivo, radicato nelle pratiche popolari e filtrato attraverso un’appropriazione esigente, virtuosistica ed appassionata.

François Lazarevitch

Se il suo primo strumento è il flauto, François Lazarevitch ha fin dall’inizio adattato il suo sapere, la sua ricerca e le sue pratiche musicali alla diversità delle fonti, orali e scritte, che ritiene necessarie per la ricreazione odierna dei repertori antichi e barocchi. Forte della sua consociazione con i suoi Musicisti di Saint-Julien, ai quali comunica la sua sete di andare sempre oltre nella comprensione, il suo gusto per la scoperta di repertori dimenticati e la sua curiosità sperimentale per tutte le culture, posa uno sguardo fresco e singolare su un’intera sezione della nostra storia musicale.

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